La storia del paracadutismo
La storia del paracadutismo la ritroviamo nel mito di Dedalo, architetto ateniese, inventore e artista geniale, che costruì una giovenca di legno e cuoio affinché la regina cretese Pasifae potesse accoppiarsi con il toro bianco, dono di Poseidone. Nacque il Minotauro, che per imprigionarlo, Minosse re di Creta e marito di Pasifae, fece costruire da Dedalo, il famoso palazzo a forma di labirinto; l’eroe Teseo, destinato ad essere sacrificato al Minotauro con altri 13 giovani, con l’aiuto della figlia di Minosse, innamorata perdutamente di lui, Arianna, e del suo famoso filo, uccise il mostro e uscì dal labirinto come Dedalo aveva consigliato. Quest’ultimo, per punizione, fu rinchiuso da Minosse nel labirinto insieme al figlio Icaro. Dedalo con un inganno costruì due paia di ali incollando penne di uccello con cera, quindi fuggì volando con il figlio. Icaro, desideroso di librarsi in volo il più in alto possibile per sfidare il limite umano, si avvicinò troppo al sole, la cera si fuse e morì cadendo in mare. Sempre secondo la leggenda, Dedalo raggiunse volando l’Italia. Da allora chiunque si sia cimentato in: “un’impresa orgogliosa e vana che abbia infelice esito”, si è dovuto confrontare con la figura di Icaro.